segunda-feira, 5 de outubro de 2009

Un poco de storia

La presenza, documentata dai reperti, dell'uomo in questa area risale a 10-12 mila anni (tardo Paleolitico), sviluppatasi nel Neolitico, mentre la la piena umanizzazione del territorio si ha nell'età del Bronzo e nell'età del Ferro. Si tratta di piccole comunità umane di origine autoctona. È all'inizio del Primo millennio a.C. che da oltralpe giungono popolazioni celtiche come i Salassi di origine gallica. A questi si aggiungono successivamente i romani ed i germani. Soprattutto ad opera dei primi, si determina quella romanizzazione dell' Alto Canavese che trova riscontro nei ritrovamenti archeologici notevoli di caraffere epigrafico. Dagli abitati più importanti di epoca romana nacquero poi i centri medievali e la costituzione delle pievi ad effetto del diffondersi del Cristianesimo; pievi che si sostituiscono all'ordinamento romano per divenire centri civili e religiosi. Alla fine del VI secolo, con la decadenza del mondo romano, anche questi territori subiscono le invasioni barbariche e l'instaurarsi di insediamenti longobardi fra i più importanti di tutto il Piemonte.
La società feudale degli inizi del Medioevo trova, nel contesto dei domini dei signori di queste terre, l'emergere della figura di Arduino di Ivrea (995-1015} e delle vicende che lo hanno riguardato, fra storia e leggenda, nella lotta fra poteri civili e poteri temporali dei Vescovi-Conti.

Alla fine dell'XI secolo nobili estranei all' Alto Canavese vengono investiti dal potere imperiale del dominio di queste terre e sviluppano nuove lotte di contrapposizione fra loro per il possesso di castelli e dei luoghi strategici; Emanuele Filiberto inizia il ducato di Savoia, anch'esso caratterizzato da bellicose controversie fino al periodo della conquista napoleonica. Anche il Risorgimento è caratterizzato da moti. All'unità d'ltalia ed alla affermazione del Regno sotto i Savoia, si deve lo sviluppo industriale e dei trasporti nell' Alto Canavese. Seguirà poi il periodo fascista e la Lotta di Liberazione che ha visto il contributo eroico di tanti partigiani di questa zona.

Chi volesse ripercorrere questa storia ultramillenaria, può fare riferimento al Museo Archeologico del Canavese nella piazza del Municipio di Cuorgnè e allestito dal CORSAC (Centri Studi e Ricerche Alto Canavese) con memorie storico-archeologiche dalla preistoria al periodo romano. Un esempio di come la storia rinnova le proprie tradizioni è il castello di Rivara la cui parte più antica risale al 1300, già sede della famosa «Scuola di Rivara» dell' Andrate e del Pittara. Oggi il castello ospita mostre d'arte contemporanea a livello internazionale.
Chi volesse ammirare uno splendido campanile romanico può recarsi a Pratiglione e chi preferisse la lussuosa arte del '700 non manchi di visitare la chiesa di San Firmino a Pertusio.
Fra le mille altre cose da vedere non si dimentichi il magnifico museo «en plein air» del territorio rappresentato dalla Riserva Naturale del Sacro Monte di Belmonte.
L'arca costituisce un complesso naturale e ambientale, storico, architettonico, religioso e devozionale di straordinaria importanza, con tracce di insediamenti preistorici, longobardi e di ricordi arduinici.

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